La dieta non può non occuparsi del microbiota, l'organo che sta al centro del metabolismo
Oggi la scienza biomedica evolve a velocità mai viste prima e in particolare la grande frontiera del momento è appunto il microbiota, tanto che si parla di microbiota revolution e una frase che ricorre ai diversi congressi a cui ho partecipato negli ultimi anni è "la medicina del futuro è ingegneria del microbiota".
Ciò di cui mi occupo è curare la salute delle persone attraverso la nutrizione, alla luce delle migliori e piuÌ€ recenti evidenze scientifiche; e oggi questo non può prescindere dalla conoscenza della struttura del microbiota colonico, l'organo che sta al centro del nostro organismo, una vera e propria centrale di controllo metabolomica.
Significa che il microbiota è la parte variabile del nostro genoma. Batteri, funghi, virus ed elminti ci portano dei geni addittivi che interagiscono con il nostro DNA e costituiscono la parte variabile del genoma umano. Se dovessimo contare solo sui nostri geni contenuti nel DNA, vivremmo pochi mesi, ma fortunatamente siamo capaci di sfruttare l'enorme potenziale del genoma microbico.
Ogni famiglia di batteri o funghi ha un diverso patrimonio genetico, quindi in base alla presenza o assenza di alcune di queste specie microbiche ognuno di noi avrà differenti capacità di sintetizzare enzimi, ormoni, neurotrasmettitori, mediatori chimici e in generale reagirà in modo diverso agli stress esterni (che si tratti di un patogeno o di stress fisico-chimico).
Il termine microbioma indica appunto non solo una popolazione di microrganismi che colonizza nella fattispecie il nostro intestino (questo è il microbiota), ma la totalità del patrimonio genetico posseduto dal microbiota, cioè i geni che quest’ultimo è in grado di esprimere.
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Presto troveremo bizzarro che fino a poco fa qualcuno pensasse che il nostro destino è scritto nel DNA. L'epigenetica, ovvero l'accensione o silenziamento dei geni attraverso modificazioni chimiche, può fare la differenza tra salute e malattia, tra forza e debolezza, gravidanza di successo o problematica, benessere o disturbi digestivi.
E a condurre le danze di queste modificazioni epigenetiche sono la nutrizione, lo stile di vita, l'interazione col patrimonio genetico del microbiota, il contatto con gli xenobiotici / perturbatori endocrini.
Esattamente tutto ciò di cui aiuto le persone a prendere il controllo, per diventare artefici della propria salute e del proprio benessere.
Si sa che un'oncia di prevenzione vale quanto una libbra di cure, e per prevenire le infinite malattie croniche che peggiorano la qualità della nostra vita limitando le nostre libertà e possibilità, la strada maestra è modulare le nostre difese. Gran parte delle quali stanno nell'intestino, e si basano sulla comunità microbica con cui viviamo in simbiosi. Quando si parla di potere di guarigione del cibo, è centrale considerare l'effetto di ogni singolo alimento sui vari taxa batterici, benefici o meno, funzionali o disfunzionali.
In questo campo la ricerca cresce in modo esponenziale e stiamo assistendo a una vera e propria rivoluzione copernicana, che cambia completamente il modo di pensare al nostro corpo e alla nostra salute.
​Oggi sappiamo che rimettere in equilibrio il microbiota protegge da un’infinità di patologie, e non avvalersi di questo patrimonio di conoscenze sarebbe come non avvalersi degli esami strumentali, perché può fornire gli elementi per fare diagnosi e prognosi di un'infinità di patologie, e spesso rappresenta proprio la chiave per la guarigione.
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Intervenendo sulle componenti microbiche responsabili si può infatti ottenere un miglioramento del sintomo e/o una riduzione del rischio.
Per questo utilizzo protocolli specifici ritagliati su misura, che modulano la nutrizione sulla base del microbiota di quella specifica persona, che è unico al mondo.
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Indipendentemente da quali sono i propri obiettivi di salute, è fondamentale che ogni piano alimentare sia frutto di una conoscenza organica della fisiologia e patologia umana, e tenga conto di tutti i complessi equilibri e leve regolatorie su cui il cibo può agire. Ben altro che contare calorie.
Alcuni esempi di contesti in cui il microbiota può essere la chiave di volta:
​- sport (ad esempio può modificare la risposta lattacida e la capacità di recupero)
- gravidanza
- sovrappeso e obesità
- IBS / colon irritabile, malattie infiammatorie dell'intestino, gonfiore addominale, gastrite, reflusso, sindrome da distress postprandiale
- Allergie e intolleranze
- Endometriosi
- PCOS (ovaio policistico)​
- problemi ormonali di ogni tipo (tiroide compresa)
- mal di testa cronico
- stitichezza, diarrea
- problemi cardiovascolari​
- diabete II, ipercolesterolemia, ipertensione
- ansia e stress, sbalzi d’umore, insonnia
- Cistiti, candidosi, infezioni delle vie urinarie
- senso di stanchezza cronica
- problemi osteo-articolari
- dermatiti, psoriasi
- Infiammazione a tendini o articolazioni, dolori muscolari cronici
- Frequenti virosi - raffreddori, tosse, influenze (anche nei sintomi del Covid19 il microbiota ha un ruolo importante)
- afte o mucositi orali
- cancro di qualsiasi tipo
- malattie autoimmuni e malattie infiammatorie croniche
- malattie neurologiche
- disturbi psichiatrici, disturbi del comportamento alimentare, depressione, ansia